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-- Inserisce alcuni libri con il relativo riassunto.

INSERT INTO Libri(Titolo, Autore, Riassunto) VALUES('I promessi sposi', 'Alessandro Manzoni', 'I due protagonisti sono Renzo e Lucia, due giovani col desiderio di sposarsi ma che, a causa di una scommessa tra il potente don Rodrigo e il cugino don Attilio, non riescono a coronare il loro sogno. Don Abbondio, il curato che deve celebrare il matrimonio, è minacciato dai bravi, gli sgherri di don Rodrigo, e per paura si sottrae al suo impegno. Per un caso fortunato, Lucia sfugge ad un rapimento ordinato da don Rodrigo e con l''aiuto di Fra Cristoforo si rifugia a Monza, in un convento. Qui la potente suor Gertrude, alla cui protezione è affidata, la inganna, e permette che venga rapita dagli uomini di un criminale, l''Innominato, a cui si è rivolto don Rodrigo. Portata al castello dell''Innominato, Lucia riesce a commuovere l''animo di quell''uomo indurito da tante crudeltà, ma anche tormentato dai rimorsi. L''Innominato si pente e si converte alla fede davanti al cardinale Federigo Borromeo. Lucia è libera e, più avanti, viene ospitata nella casa di don Ferrante a Milano. Nel corso di questi avvenimenti, Renzo, che ha raggiunto Milano, viene coinvolto in una protesta contro la mancanza di pane e sta per essere arrestato, ma la folla lo aiuta a fuggire. Riesce poi ad arrivare a Bergamo e a trovare ospitalità e lavoro presso un cugino. Intanto agli orrori della guerra si aggiungono quelli della peste: i Lanzichenecchi, le truppe mercenarie dell''esercito imperiale (calate in Lombardia dalla Germania per dare man forte alla Spagna contro il Ducato di Savoia e la Francia), diffondono il contagio. A causa della peste, Milano perde la maggior parte dei suoi abitanti. Anche Renzo e don Rodrigo si ammalano: il primo riesce a guarire, mentro l''altro non sopravvive. Finalmente, dopo tante tragiche vicende, i due promessi sposi si incontrano nel Lazzaretto di Milano, il luogo dove vengono portati i malati di peste e dove Renzo, disperato, è andato a cercare Lucia. Con l''aiuto di frate Cristoforo riescono a superare gli ostacoli che ancora si frappongono al loro matrimonio e, infine, si sposano.');
INSERT INTO Libri(Titolo, Autore, Riassunto) VALUES('I Malavoglia', 'Giovanni Verga', 'Presso il piccolo paesino di Aci Trezza nel catanese vive la famiglia Toscano che, nonostante sia decisamente laboriosa, viene soprannominata "Malavoglia". Il patriarca è Padron ''Ntoni, vedovo, che vive presso la "Casa del nespolo" insieme al figlio Bastiano detto Bastianazzo, sposato con Maria detta Maruzza la longa, nonostante sia di statura tutt''altro che elevata. Bastiano ha cinque figli: ''Ntoni, Luca, Filomena detta Mena, Alessi e Lia. Il principale mezzo di sostentamento è la "Provvidenza", una piccola imbarcazione utilizzata per la pesca. Nel 1863 ''Ntoni, il maggiore dei nipoti, parte per la leva militare. Per far fronte alla mancanza, padron ''Ntoni tenta un affare comprando una grossa partita di lupini da un suo compaesano, chiamato Zio Crocifisso per via delle sue continue lamentele e del suo perenne pessimismo. Il carico, affidato al figlio Bastianazzo perché lo vada a vendere a Riposto, sfortunatamente naufraga, assieme a Bastianazzo. A seguito di questa sfortunata avventura, la famiglia si ritroverà con una triplice disgrazia: il debito dei lupini, la Provvidenza da riparare e la perdita di Bastianazzo, un membro importante della famiglia. Tornato del servizio militare, ''Ntoni riprenderà malvolentieri la vita laboriosa della sua famiglia e non rappresenterà alcun sostegno per la già precaria situazione economica del nucleo familiare. Purtroppo, le disgrazie per la famiglia non terminano. Luca, uno dei nipoti, muore nella battaglia di Lissa (1866) e questo determina l''annullamento delle nozze della figlia Mena con Brasi Cipolla. Il debito causerà alla famiglia la perdita dell''amata Casa del nespolo e via via la reputazione della famiglia andrà peggiorando fino a raggiungere livelli umilianti. Un nuovo naufragio della "Provvidenza" porta Padron ''Ntoni ad un passo dalla morte, dalla quale, fortunatamente, riesce a scampare. In seguito Maruzza, la nuora, muore di colera. Il primogenito ''Ntoni deciderà di andare via dal paese per far ricchezze, ma, una volta tornato ancora più impoverito, si dà al contrabbando e finisce in galera dopo aver accoltellato il Brigadiere don Michele, a causa della scoperta di una relazione amorosa con la sorella Lia. Padron ''Ntoni, ormai vecchio, muore senza riuscire a rivedere la sua vecchia casa. Lia, la sorella minore, vittima delle malelingue, lascia il paese e si abbandona all''umiliante mestiere della prostituta. Mena sceglie di rinunciare a sposarsi con compare Alfio, di cui è innamorata, e rimarrà in casa ad accudire i figli di Nunziata e di Alessi, il minore dei fratelli, che continuando a fare il pescatore ricostruirà la famiglia e potrà ricomprare la casa del nespolo. Quando ''Ntoni, uscito di prigione, torna al paese, si rende conto di non poter restare a causa del suo passato di detenuto.');
INSERT INTO Libri(Titolo, Autore, Riassunto) VALUES('Mastro-don Gesualdo', 'Giovanni Verga', 'Il protagonista, Gesualdo Motta, è soprannominato dai suoi compaesani "mastro-don". Si tratta di un nomignolo dispregiativo che sottolinea la natura di parvenu di Gesualdo, una via di mezzo fra " mastro", appellativo riservato a chi dirige un gruppo di muratori, e "don", epiteto attribuito ai signori e proprietari terrieri. Gesualdo, infatti, da muratore diventa imprenditore, proprietario terriero e marito di una nobildonna; da qui deriva il suo conseguente isolamento, poiché viene detestato da tutti coloro che non hanno ottenuto lo stesso successo in termini di ascesa sociale e disprezzato dal ceto notabile che lo considera un bifolco arricchito. La vicenda ha inizio con l''incendio nel palazzo dei Trao, annunciato dal suono delle campane. I paesani accorrono in aiuto e fra loro fa la sua comparsa Gesualdo, che fin dalle prime battute mostra il suo attaccamento alla roba: "Brucia il palazzo, capite? Se ne va in fiamme tutto il quartiere! Ci ho accanto la mia casa, perdio!". Durante la scena dell''incendio viene trovato Ninì Rubiera nella stanza di Bianca Trao, sorella di don Diego e di don Ferdinando. Per riscattare l''onore della sorella, don Diego chiederà alla baronessa Rubiera di acconsentire alle nozze fra Bianca e Ninì, ma la baronessa, anche lei piegata dalla logica dell''accumulo materiale, non acconsente perché Bianca, pur essendo nobile di nascita, è povera. A sposare Bianca sarà invece Gesualdo, che, su consiglio del canonico Lupi e amareggiato dagli egoismi della sua famiglia, che lo sfrutta e, nello stesso tempo, gli rimprovera la conquista della ricchezza, decide di sposarla per aggiungere alla sua ascesa economica anche un''ascesa di classe sociale. Per far ciò rinuncerà a Diodata, una trovatella da cui Gesualdo ha avuto dei figli che non ha riconosciuto nè sostenuto economicamente. Bianca, contro il volere dei fratelli, acconsente alle nozze per riparare la relazione colpevole con il cugino baronetto. Il matrimonio con Bianca si rivela per il protagonista un "affare sbagliato": la donna lo respinge, il suo fisico debole riesce a dargli solo una figlia e non gli procura neanche i rapporti amichevoli con la nobiltà del paese. Dal matrimono fra i due nasce Isabella che, educata in collegio fra compagne di alta estrazione sociale, si vergogna a tal punto delle umili condizioni del padre da farsi chiamare con il cognome della madre. Divenuta grandicella, ritorna al paese natale a causa della diffusione del colera e lì si innamora di Corrado la Gurna. Gesualdo, data la condizione poco agiata del ragazzo, si oppone al loro rapporto, e così la figlia decide di scappare con Corrado. A questo punto Gesualdo, dopo aver fatto esiliare il ragazzo, riesce a organizzare un matrimonio di riparazione fra la figlia e il duca dei Leyra, un nobile palermitano decaduto che vivrà alle spalle del suocero sperperando tutte le sue sostanze. Da qui ha inizio il declino di Gesualdo che, poco dopo la morte della moglie, si ammala ed è costretto a trasferirsi nel palazzo della figlia, dove assisterà impotente alla dilapidazione delle sue sostanze, dove sarà toccato dai rimorsi e si renderà conto dell''incomunicabilità esistente fra lui e Isabella. Consumato dal cancro, Gesualdo muore solo, tra l''indifferenza dei servitori, in una stanza appartata del palazzo dei Leyra, lontano dalla sua casa e dalla sua terra.');
INSERT INTO Libri(Titolo, Autore, Riassunto) VALUES('Quo Vadis?', 'Henryk Sienkiewicz', 'Il romanzo racconta la storia di un soldato romano, Vinicio, e di una schiava cristiana, Licia, che vivono a Roma durante l''impero di Nerone. Vinicio si innamora di Licia e cerca dapprima di prenderla con la forza, ma ella lo respinge. In seguito però Vinicio, seguendo la ragazza, entra in contatto con la comunità cristiana guidata da san Pietro, che si riunisce nelle catacombe, e finisce per convertirsi a sua volta al cristianesimo. Nel frattempo scoppia il grande incendio di Roma, del quale sono incolpati i cristiani: Nerone ne ordina allora la persecuzione, ed essi sono catturati e massacrati nei più vari modi nel circo, per il divertimento degli spettatori. Pietro tenta di fuggire da Roma, ma gli appare Gesù che lo convince a tornare indietro; tornato nella città, viene crocefisso a testa in giù. Licia è spinta nell''arena per essere uccisa da un toro inferocito, ma viene salvata dal fortissimo schiavo Ursus, che ingaggia una furibonda lotta con l''animale e infine lo abbatte spezzandogli le corna a mani nude. Il pubblico, entusiasmato dallo spettacolo, chiede e ottiene la grazia per Ursus e per Licia, che con Vinicio lascia Roma e si mette in salvo.');
INSERT INTO Libri(Titolo, Autore, Riassunto) VALUES('Il signore delle mosche', 'William Golding', 'In questo romanzo si narra ciò che accade ad un gruppo di ragazzi inglesi reduci da un incidente nel quale è precipitato l''aereo su cui erano in volo durante l''evacuazione allo scoppiare di un ipotetico conflitto planetario. I ragazzi si mettono subito all''opera per organizzarsi, ma tentando di imitare le regole del mondo degli adulti, trasformano quello che poteva essere definito come un paradiso terrestre in un vero inferno, dove emergono paure irrazionali e comportamenti selvaggi, solitamente tenuti nascosti dall''animo umano. Protagonisti iniziali della vicenda sono Ralph, ragazzo biondo di circa 12 anni e Piggy, altro ragazzo sopravvissuto all''impatto, grasso e con gli occhiali. I due riescono a recuperare una conchiglia che, da quel momento, se utilizzata soffiandovi all''interno, farà riecheggiare per tutta l''isola il richiamo di adunata dei sopravvissuti e offrirà il diritto di parola al suo possessore. Questo richiamo convoca subito numerosi ragazzi tra cui Sam ed Eric, due gemelli biondi pieni di vita, e il gruppo del coro. A capo di quest''ultimo c''è Jack, un ragazzo alto ed ossuto, dai capelli rossi, patito della caccia fino all''esasperazione. Tra i ragazzi del coro c''è anche Simone, che diverrà amico nonché aiutante di Ralph. Gli adolescenti devono adattarsi alla vita dell''isola: devono costruire rifugi, andare a caccia, fare delle leggi, eleggere un capo, tenere vivo il fuoco. Naturalmente dovranno fare tutto da soli, perché non c''è la supervisione di nessun adulto. Inizialmente viene eletto capo Ralph, il cui tipo di organizzazione simboleggia un ideale di democrazia, in cui ognuno lavora per il benessere collettivo, mentre Jack e i coristi dovranno armarsi di lance e cacciare i maiali selvatici provvedendo così al cibo. Ralph ha molti buoni propositi ma sembra che ai suoi compagni non importi nulla, tanto che stanno tutto il giorno a giocare e a fare il bagno. Il tempo passa e i ragazzi si abituano sempre più a quel modo di vivere fatto di giochi e divertimento, dimenticandosi anche di tenere il fuoco acceso, incuranti del passaggio di una nave che così prosegue indifferente il proprio tragitto. Ben presto, tuttavia, la coesione dei diversi gruppi viene meno, si tralascia la costruzione delle capanne e l''organizzazione razionale di Ralph viene a poco a poco distrutta dal predominio di Jack con i suoi guerrieri, ormai regrediti a demoni di superstizione e crudeltà. La paura della "Bestia", l''ignoto demone ancestrale che terrorizza l''Uomo, si insinua e rende terribile e disastrosa la vita dei ragazzi. Un evento fortuito (la caduta del cadavere di un paracadutista sull''isola, il suo corpo privo di vita che il vento fa muovere scompostamente) porta all''identificazione della "Bestia" con un pericolo concreto da cui bisogna tenersi lontani a costo di rinunciare alle più elementari regole di convivenza. I cacciatori di Jack sono ormai fuori controllo. Il "Signore delle Mosche", una testa di maiale ucciso da Jack, infissa su un palo e attorniata da insetti, diventa il simbolo del decadimento. A Simone, sofferente di allucinazioni, il Signore delle Mosche rivela che non sarebbero mai riusciti a fermarlo. Il Male parla a Simone e dilaga ormai tra i ragazzi, distruggendo ogni forma di civiltà. I due gruppi, uno costituito dai cacciatori e l''altro capeggiato da Ralph, sono ormai divisi dalla violenza; diviene così inevitabile lo scontro, e nella lotta muoiono due bambini: Simone e Piggy. Il primo viene massacrato dai calci e dai pugni degli altri bambini sulla spiaggia, mentre febbricitante ritorna barcollando nel gruppo dopo aver scoperto che la "Bestia" altro non era che un cadavere, mentre il secondo è gettato da un dirupo. Intanto i due gemelli Sam ed Eric, che erano con Ralph, sono tenuti prigionieri e a Ralph non resta che tuffarsi a capofitto in fuga nella foresta. Jack ordina subito di cominciare a cercarlo ma, non trovandolo, come se fosse indemoniato, decide di dare fuoco a tutta l''isola per poterlo scovare. Ralph comincia così a correre verso la spiaggia tra fuoco e fumo; arrivatoci stremato, pronto per la fine atroce che lo avrebbe atteso, si alza vacillando: di fronte a lui trova un ufficiale della marina, che con il suo equipaggio giunge a salvare i naufraghi.');
INSERT INTO Libri(Titolo, Autore, Riassunto) VALUES('La coscienza di Zeno', 'Italo Svevo', 'Zeno Cosini decide di andare dall''analista per riuscire a smettere di fumare. L''analista, un certo "dottor S.", identificabile probabilmente con Sigmund Freud, gli consiglia di scrivere la storia della sua vita. Il grande problema di Zeno, olte al vizio del fumo, è la sua inettitudine; il protagonista, che già nell''adolescenza aveva iniziato a fumare a causa di un rapporto conflittuale con il padre, nonostante più volte si fosse riproposto di smettere, non vi riesce, e per questo si sente frustrato. I tentativi si moltiplicano, ma il problema non viene risolto. Ogni volta che prova a smettere di fumare, Zeno decide di fumare un''ultima sigaretta e di annotare la data di questa; dopo numerosi fallimenti, Zeno si rende conto che fumare ultime sigarette è per lui un''esperienza piacevolissima, in quanto quelle assumono ogni volta un sapore diverso, causato dalla coscienza, dopo, l''autore non potrà fumarne più. Zeno, inoltre, indica il vizio del fumo come causa dei cambiamenti repentini di facoltà universitaria (passa infinite volte da chimica a giurisprudenza). A mano a mano che Zeno procede con il racconto, il lettore comprende che l''incostanza e la faciloneria che attanagliano il protagonista vanno ben al di là del semplice vizio del fumo; infatti, anche il suo stesso matrimonio è da considerare una delle tante decisioni prese e mai mantenute. La "malattia" è per Zeno l''incapacità di sentirsi a proprio agio in ogni tipo di situazione; per questo la "ricerca della salute" diverrà per lui come l''unico scopo della sua vita. Nel secondo capitolo emerge il tema del rapporto tra Zeno e suo padre: difficile fin dall''infanzia, la relazione è deviata dall''incomprensione e dai silenzi; inoltre, il padre non ha alcuna stima del figlio, tanto che, per sfiducia, affida l''azienda commerciale di famiglia ad un amministratore esterno. Il più grande dei malintesi è quello che avviene in punto di morte: quando il figlio è al suo capezzale, il padre lo colpisce con la mano e Zeno non riuscirà mai a capire il significato di quel gesto. L''interrogativo produrrà un dubbio che accompagnerà il protagonista fino all''ultimo dei suoi giorni. Nel terzo capitolo Zeno ci parla delle vicende che lo porteranno al matrimonio. Il protagonista conosce tre sorelle, le figlie di Giovanni Malfenti (uomo con il quale Zeno ha stretti rapporti di lavoro e per il quale nutre profonda stima, al punto che vedrà come una figura paterna dopo la morte del genitore), di cui la più attraente è Ada: a lei il protagonista fa la corte, ma il suo sentimento non è ricambiato, perché ella lo considera troppo diverso da lei ed incapace di cambiare. Zeno è particolarmente attratto dalla sua bellezza esteriore ed interiore. Tuttavia, dopo essere stato rifiutato anche da Alberta, egli finisce per sposare Augusta, delle tre la donna che meno gli piaceva. Nonostante questo, il protagonista nutrirà sempre per lei amore, in quanto il matrimonio con questa si rivelerà quello che cercava tanto, anche se ciò non gli impedirà di stringere una relazione con un''amante. Augusta costituisce nel romanzo una figura femminile dolce, tenera, che si prodiga per il proprio marito, è la figura materna che Zeno cercava. Il conflittuale rapporto dell''autore con la sfera femminile – la sua patologia è stata bollata dallo psicologo come "sindrome Edipica" – è evidenziato anche dalla ricerca dell''amante: Zeno accenna a tale esperienza come un rimedio per sfuggire al "tedio della vita coniugale". Quella con Carla è un''"avventura insignificante"; lei è solo una "povera fanciulla" e "bellissima" che inizialmente suscita un istinto di protezione. Tuttavia, quella che in principio appariva come una relazione basata sul semplice desiderio fisico, si trasforma successivamente in una vera e propria passione. Anche Carla subisce dei cambiamenti: dapprima insicura, diventa una donna energica e dignitosa che finisce con l''abbandonare il suo amante a favore di un maestro di musica che lo stesso le aveva presentato. Particolarmente interessante è la concezione che Zeno ha di sé a confronto con gli altri personaggi: egli sa di essere malato e considera gli altri "sani", ma proprio perché questi ultimi sanno di esser "normali" tendono a rimanere cristallizzati nel loro stato, mentre Zeno, inquieto, si considera un inetto e per questo è disposto al cambiamento e a sperimentare "nuove forme di esistenza". Sulla base di questa convinzione, egli finisce col ribaltare il rapporto tra sanità e malattia: l''inettitudine si configura come una condizione aperta, disponibile ad ogni forma di sviluppo; di conseguenza, la sanità si riduce ad un difetto, l''immutabilità. Alla fine del romanzo, Zeno si considera guarito, o meglio è riuscito a spiegare la propria malattia come un male che affligge l''intera società. Infine egli scrive una critica contro la psicoanalisi ed una profezia sulla fine del mondo che sarà provocata dall''autodistruzione dell''uomo.');
INSERT INTO Libri(Titolo, Autore, Riassunto) VALUES('1984', 'George Orwell', 'In un futuro prossimo (l''anno 1984) la Terra è suddivisa in tre grandi potenze totalitarie perennemente in guerra tra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia, che sfruttano la guerra perenne per mantenere il controllo totale sulla società. In Oceania, dove la sede dei vari ministeri (Ministero dell''Amore, dell''Abbondanza, della Verità e della Pace) è Londra, la società è amministrata secondo i principi del Socing (il socialismo inglese) e governata da un onnipotente partito unico con a capo il Grande Fratello, un personaggio che nessuno ha mai visto e che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini (la sua figura è un incrocio fra Josif Stalin ed Adolf Hitler). I suoi occhi sono le telecamere che spiano la vita di qualunque cittadino ed il suo braccio la psicopolizia che interviene in ogni situazione sospetta. Ovunque nella città sono appesi grandi manifesti che ritraggono il Grande Fratello e gli slogan del partito: "La guerra è pace", "La libertà è schiavitù", "L''ignoranza è forza". Il protagonista del romanzo, Winston Smith, è un membro subalterno del partito, incaricato di aggiornare i libri e gli articoli di giornale in modo da rendere riscontrabili e veritiere le previsioni fatte dal partito, contribuendo così ad alimentare la sua fama di infallibilità. Apparentemente docile, Winston in realtà mal sopporta i condizionamenti del partito. Accanto a lui agiscono altri due personaggi: Julia, della quale Winston è innamorato malgrado il divieto del partito ad usare il sesso al di fuori del concepimento, ed O''Brien, un importante funzionario che il protagonista crede amico. Nonostante il partito imponga la castità (il sesso è permesso al solo scopo di procreare), Winston e Julia diventano amanti e decidono di collaborare con un''organizzazione clandestina di resistenza, chiamata "Confraternita". Ma, una volta confidatisi con O''Brien, i due scoprono che questi è un membro della psicopolizia, governata dal Minamor (il Ministero dell''Amore, la cui funzione è di torturare i dissidenti). Il fine di O''Brien è insegnare a Winston la tecnica del Bispensiero attraverso tre fasi: apprendimento, comprensione, accettazione. La prima fase consiste nell''infliggere un dolore di intensità sempre crescente al condannato, in modo che egli accetti una realtà che non è tale. Winston riesce a resistere alla prima fase e, nella seconda, capisce di essere "l''ultimo uomo in Europa", vale a dire l''ultimo guardiano dello spirito umano, e di avere l''aspetto — dopo le innumerevoli torture subite — di uno scheletro; ma è felice perché è conscio di non aver tradito Julia. Nella terza fase, Winston — che ha ancora qualche pensiero non ortodosso — viene portato nella Stanza 101. In questo luogo non è contenuto uno strumento di tortura preciso: esso infatti consiste nella materializzazione del peggior incubo di ogni persona. Winston viene minacciato con una gabbia, suddivisa longitudinalmente in due scomparti, all''interno dei quali ci sono dei topi (la sua fobia peggiore), che O''Brien sta per mettergli sulla testa. La sua sconfitta definitiva sopraggiunge quando, per fermare O''Brien, Winston si convince che l''unico modo per sfuggire a questa tortura è quella di interporre tra lui e la gabbia un altro essere umano, e così urla "Fatelo a Julia!", perdendo così il suo ultimo sentimento umano. Winston apprende dunque da O''Brien i principi fondamentali del sistema sul quale si fonda lo stato e scopre che non è sufficiente confessare e obbedire alle regole, ma che il Grande Fratello vuole possedere anche l''anima e il pensiero dei suoi sudditi. Anche la stessa "Confraternita" è stata creata ad arte dalla psicopolizia come esca per individuare potenziali dissidenti. Alla fine, Winston viene costretto a cedere: rinuncia all''amore per Julia ed al libero pensiero, sottomettendosi e amando completamente il Grande Fratello, pronto a consegnarsi nelle mani del boia autenticamente convinto della propria colpevolezza.');
INSERT INTO Libri(Titolo, Autore, Riassunto) VALUES('Il deserto dei Tartari', 'Dino Buzzati', 'Il romanzo segue tutta la vita di Giovanni Drogo, dal momento in cui questi, ventunenne pieno di ambizioni, arriva alla Fortezza Bastiani, sua prima destinazione dopo la recente nomina a tenente. La Fortezza, ultimo avamposto ai confini settentrionali del regno, domina la desolata pianura chiamata "deserto dei Tartari", un tempo teatro di rovinose incursioni da parte dei nemici. Tuttavia, da molti anni nessun attacco è più giunto da quel fronte e la Fortezza, svuotata ormai della sua importanza strategica, non è rimasta che una costruzione arroccata su una solitaria montagna, di cui molti ignorano persino l''esistenza. Dimenticata da tutti, essa continua tuttavia a vivere secondo le norme ferree che regolano gli organismi militari ed esercita sui suoi abitanti una sorta di malia che impedisce loro di lasciarla. I militari che la abitano sono, infatti, animati e sorretti da un’unica, inconfessata speranza: vedere apparire all''orizzonte, contro le aspettative di tutti, i nemici. Fronteggiarli, combatterli, diventare eroi: sarebbe l''unica via per restituire alla fortezza la sua importanza, per dimostrare il proprio valore e, in ultima analisi, per dare un senso agli anni spesi in quel luogo. Anche Drogo, che pure si proponeva di rimanere alla Fortezza per pochi mesi, rimarrà irretito dal suo fascino, dalle rassicuranti e pigre abitudini che vi scandiscono il tempo, dalla speranza di una futura gloria che lo porterà ad investire i suoi vent''anni, e poi la sua intera vita, in una speranzosa, e infine rassegnata, attesa. Soprattutto, domina la certezza di non poter più tornare indietro. Sin dalla sua prima licenza, dopo quattro anni di permanenza, Drogo sentirà un senso di estraneità e smarrimento nel ritornare al suo vecchio mondo, ad una casa che non può più dire sua, ad affetti a cui scopre di non saper più parlare. Nell''attesa della "grande occasione" si consuma la vita di Drogo e dei suoi compagni; su di loro trascorrono, inavvertiti, i mesi e poi gli anni. Drogo vedrà alcuni dei suoi compagni morire, altri lasciare la fortezza ancora giovani, altri ormai vecchi. Fino alla beffa finale: proprio nei giorni in cui i tartari, finalmente, avanzano verso il confine, Drogo dovrà lasciare la Fortezza, minato da una malattia che non gli consente di proseguire oltre la vita militare. La morte lo coglierà solo, in un''anonima stanza di una locanda di città, ma non in preda alla rabbia e alla delusione. Drogo, infatti, crederà di riconoscere, nei suoi ultimi istanti di vita, la sua personale missione, l''occasione per provare il suo valore che aveva atteso per tutta la vita: affrontare la Morte con dignità, "mangiato dal male, esiliato tra ignota gente".');
INSERT INTO Libri(Titolo, Autore, Riassunto) VALUES('Gli indifferenti', 'Alberto Moravia', 'I due fratelli Carla e Michele Ardengo sono due giovani incapaci di provare veri sentimenti e risultano essere in preda alla noia e all''indifferenza. La madre dei due, Mariagrazia, è vedova e legata da quindici anni a Leo Merumeci, suo amante. I figli ne sono a conoscenza da sempre ma fingono di non sapere nulla. Leo, stanco della relazione con Mariagrazia, corteggia la figlia Carla che, nauseata dal clima ipocrita che la circonda, subisce con stanca rassegnazione la sua sorte come una fatalità. Nel giorno del ventiquattresimo compleanno di Carla, dopo il pranzo, Leo, che ha di proposito cercato di ubriacarla, cerca di approfittare di lei. Il tentativo, però, fallisce perché Carla, che non è abituata agli alcolici, sta male e vomita. Mariagrazia intanto, visto che l''amante la trascura, è convinta che egli abbia un''altra donna e pensa che costei sia la sua amica Lisa. Lisa è invece invaghita di Michele, che come la sorella è un debole e che, pur insofferente della situazione che lo circonda, non è capace di reagire. Egli si accorge dell''attrazione che Lisa prova per lui e si lascia passivamente corteggiare. Lisa intanto tenta di svegliare Michele dal suo torpore morale e lo informa della relazione fra Carla e Leo. Chiamato in causa, Michele pare deciso ad affrontare Leo per vendicare l''onore familiare: dopo aver comprato un''arma, cerca di sparargli, ma ne esce umiliato e perdente perché ha scordato di caricarla. Nel frattempo, Michele si rende conto che Leo sta approfittando della situazione per impossessarsi della villa di famiglia, di grande valore. Per evitare che la villa sia venduta, Leo, timoroso di vanificare quanto ha fatto, chiede a Carla, di poterla sposare anche se ella lo disprezza e non lo ama. Carla, attirata dall''idea di una nuova vita, diversa da quella noiosa di prima, accetta con freddezza una squallida e tranquilla vita borghese che le assicuri il benessere rinunciando alla passione. Anche Michele, come la sorella, decide di accettare una vita mediocre ma senza impegni e diviene l''amante di Lisa, anche se per lei non prova nulla; diventa anche socio del meschino e falso cognato.');
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